Design of interdigitated back-contact solar cells by means of TCAD numerical simulations
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Maccaronio, Vincenzo
Pantano, Pietro
Cocorullo, Giuseppe
Crupi, Felice
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Dottorato ""Archimede" in Scienze Comunicazione e Tecnologie, Ciclo XXVIII, a.a. 2015-2016; La promessa dell’energia solare come forma di energia principale è sempre
più concreta, ma il nodo cruciale rimane il costo per Watt, che deve essere
sempre di più avvicinato o finanche ulteriormente ridotto rispetto a quello
delle reti di distribuzione energetiche esistenti. Un lavoro di ottimizzazione
in termini di design e parametri di fabbricazione è quindi fondamentale per
raggiungere questo obiettivo. Il silicio cristallino è il materiale maggiormente
diffuso nell’industria fotovoltaica, per via di diversi fattori, tra cui l’ottimo
rapporto costo/prestazioni e la vasta presenza di macchinari per la sua lavorazione,
dovute al suo impiego pluridecennale nell’industria microelettronica.
Fra le diverse tipologie di celle esistenti è stata scelta un’architettura
che presenta entrambi i contatti metallici sul retro, chiamata per questo
interdigitated back-contact (iBC). Questo particolare design offre numerosi
vantaggi in termini di efficienza massima, costo di produzione ed estetica del
pannello, in relazione alle celle convenzionali. Difatti, al momento attuale le
maggiori efficienze in celle monogiunzione, sia a livello di laboratorio che
di moduli commerciali, sono state ottenute utilizzando questa struttura, sulla
quale un’approfondita attività di ricerca può quindi dimostrarsi di notevole
interesse.
Per il processo di analisi è stato scelto un approccio numerico, tramite
l’uso del simulatore di dispositivi TCAD Sentaurus di Synopsys. L’utilizzo
di simulazioni offre numerosi punti a favore rispetto all’ottimizzazione per
mezzo di step ripetuti di fabbricazione. In primis, un vantaggio in termini
di costi, non necessitando di macchinari, materiali e camere pulite. Inoltre
un’analisi numerica rende possibile individuare ed evidenziare punti o cause
specifiche di perdite o problemi di progettazione. La problematica maggiore
di questo approccio risiede nella necessità di garantire l’affidabilità delle
simulazioni e ciò è stato ottenuto mediante l’applicazione dello stato dell’arte
di tutti i modelli fisici specifici coinvolti nel funzionamento di questo tipo di
celle. La tematica di ricerca affrontata è stata quindi la progettazione di celle
solari al silicio con contatti interdigitati sul retro tramite l’uso di simulazioni
numeriche. Il lavoro di ottimizzazione è stato realizzato investigando uno
spazio di parametri di fabbricazione molto vasto e ottenendo informazioni sui
trend delle prestazioni al variare degli stessi.
Nel primo capitolo è stata illustrata la fisica e i principi di funzionamento
di una cella solare, iniziando dall’assorbimento della luce, passando alla sua
conversione in cariche elettriche, per finire con la loro raccolta per generare
potenza. I meccanismi di ricombinazione e le altre cause di perdite sono stati
presentati ed esaminati. Nel secondo capitolo è stata dettagliata l’architettura
di una cella solare, evidenziando le diverse regioni e presentando la struttura
back-contact. Il terzo capitolo è stato dedicato alla spiegazione delle strategie
di simulazione applicate in questo lavoro, con la definizione dei modelli fisici
applicati e calibrati per assicurare l’accuratezza richiesta.
Nei capitoli quattro e cinque sono stati presentati i risultati delle simulazioni
effettuate, realizzate variando le caratteristiche geometriche delle
diverse regioni della cella e i profili di drogaggio. Sono stati ottenuti i trend di
comportamento relativi ai singoli parametri che, nel caso relativo ai drogaggi,
permettono di affermare che per ogni regione l’andamento dell’efficienza
ha una forma a campana, che presenta un ottimo di drogaggio relativo in
un punto intermedio. Questo comportamento è dovuto, per bassi valori di
drogaggio, all’effetto della ricombinazione sul contatto per BSF ed emettitore
e della ricombinazione superficiale per l’FSF. Per alti valori di drogaggio, la
degradazione dell’efficienza dipende dall’effetto della ricombinazione Auger
per BSF ed emettitore e da quella superficiale per l’FSF. Per quanto riguarda
i parametri geometrici, le analisi svolte evidenziano che il gap tra emettitore e
BSF deve essere quanto più piccolo possibile, dato che all’aumentare della
sua dimensione aumentano le perdite per effetto resistivo e di ricombinazione.
È stato determinato che il valore ottimale di emitter coverage non è assoluto,
ma dipende dalla resistività del bulk e dai drogaggi delle altre regioni, os cillando tra l’80% e il 90%. Per quanto riguarda il pitch ottimale, cioè la
distanza tra i contatti, è stato determinato che maggiori efficenze corrispondono
a valori minori, principalmente perché all’aumentare della distanza
aumentano le resistenze parassite. Infine si è evidenziato che l’aggiunta di
un secondo contatto sull’emettitore, equispaziato dal centro della regione,
migliora l’efficienza totale poiché riduce le perdite resistive, soprattutto nel
caso di celle con emettitori lunghi.; Università della CalabriaSoggetto
Elettronica; Celle solari
Relazione
ING-INF/01;