Targeting systems vulnerabilities in uveal melanoma by CRISPR Cas/9 focal adhesion kinase (FAK) genome editing and therapeutic inhibition
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Rigiracciolo, Damiano Cosimo
Andò, Sebastiano
Maggiolini, Marcello
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Dottorato di Ricerca in Medicina Traslazionale. Ciclo XXX; Il Melanoma Uveale rappresenta la neoplasia intraoculare più frequente nell’età adulta. Colpisce circa 2,500
individui ogni anno negli USA ed il 50% dei pazienti affetti da tale neoplasia sviluppa metastasi entro 5 anni
dalla diagnosi. Non essendo state ancora identificate terapie efficaci, la sopravvivenza in presenza di
metastasi è di circa 6 mesi. Il Melanoma Uveale è geneticamente caratterizzato dalla presenza di mutazioni
somatiche attivanti a carico degli oncogeni GNAQ e GNA11, che codificano per due diverse subunità α delle
proteine G. Tali mutazioni sono state identificate rispettivamente in circa il 94% dei casi di Melanoma
Cutaneo ed il 4% dei casi di Melanoma Uveale.
Sulla base di tali osservazioni, nel presente lavoro di tesi è stato valutato il ruolo esercitato da una proteina
citoplasmatica ad attività tirosin-chinasica associata ai recettori per le integrine denominata FAK (focal
adhesion kinase), nella progressione del Melanoma Uveale, sia in vitro che in vivo. In particolare, mediante
analisi bioinformatica (www.cbioportal.com) delle alterazioni genomiche di campioni estratti da pazienti
affetti da melanoma uveale (n=80), è stato inizialmente determinato che il gene codificante per FAK (PTK2)
risulta over-espresso nel 56% dei casi. Inoltre, il presente studio condotto in cellule di Melanoma Uveale
OMM1.3 (GNAQ/11 mutate) e in cellule ingegnerizzate per l’espressione di un recettore di membrana
accoppiato a proteine-G (Gαq) attivato esclusivamente da ligandi sintetici denominate HEK293
DREADD/Gq, ha dimostrato il coinvolgimento di segnali mediati da GNAQ nell’attivazione di FAK
attraverso il reclutamento del fattore coinvolto nello scambio di nucleotidi guaninici denominato TRIO e la
proteina appartenente alla super-famiglia di Ras denominata Rho-A. A riprova, saggi biologici hanno
dimostrato l’efficacia di specifici inibitori di FAK nei processi di proliferazione cellulare sia in cellule di
Melanoma Uveale derivanti da lesioni primarie che da metastasi epatiche. Attraverso l’innovativo approccio
genetico denominato CRISPR/Cas 9 genome editing (Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic
Repeats), il silenziamento dell’espressione di FAK ha ridotto significativamente la crescita del melanoma
uveale in modelli sperimentali utilizzati in vivo. Collettivamente, i risultati ottenuti indicano che FAK può
essere considerato un potenziale target terapeutico per il trattamento del Melanoma Uveale e di altre
neoplasie caratterizzate da mutazioni oncogeniche a carico delle subunità αq/α11 dei recettori di membrana
accoppiati a proteine G.; Università della CalabriaSoggetto
Melanoma; CRISPR; Gene targeting
Relazione
MED/04;