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Energia politica : formula tecnologica idrogeno : vecchie e nuove visioni di cambiamento energetico

dc.contributor.advisorPieroni, Osvaldo
dc.contributor.authorCilio, Debora
dc.date.accessioned2013-05-28T10:39:25Z
dc.date.available2013-05-28T10:39:25Z
dc.date.issued2008
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/10955/269
dc.descriptionDottorato di ricerca in Scienza, tecnologia e società, XVIII ciclo. A.a. 2007-2008en_US
dc.description.abstractIl presente lavoro si riferisce a considerazioni in merito al problema dell’approvvigionamento energetico ed alla gestione potenzialmente diffusa di nuove tecnologie energetiche (in particolare le fonti energetiche rinnovabili) applicate anche per la produzione di idrogeno come vettore energetico. Lo studio, che ha riguardato in particolare lo stadio sviluppo di tali tecnologie, pone particolare accento sull’importanza del piano della comunicazione della tecnologia come input per un allargamento all’inclusione ed alla partecipazione di più soggetti al processo di cambiamento all’interno di tre progetti adottati come casi di studio: il progetto ECTOS (Ecological City TranspOrt System) nella città di Reykjavik in Islanda, il progetto H2pia nella città di Herning in Danimarca ed il progetto PEAC.net a Soveria Mannelli (CZ) in Italia. L’ipotesi che ha guidato la ricerca, in linea con la visione di un processo circolare dell’innovazione, per cui l’innovazione non è strettamente legata al vettore tecnologico ma sono i processi sociali che se ne appropriano, è che i processi di partecipazione attorno ad un’innovazione tecnologica non si attivano se non sono sostenuti da innovazione sociale, che consenta di sfruttarne le potenzialità in termini di democrazia. Ne consegue che l’aspetto innovativo delle tecnologie è rappresentato essenzialmente dal modo in cui si rivelano le associazioni tra gli attori piuttosto che dall’artefatto in se stesso, che comunque viene letto come parte fondamentale dell’associazione stessa (come attante non umano nell’accezione dei teorici dell’Actor Network Theory). Da ciò l’importanza di superare, anche in un’ottica di sviluppo sostenibile e di accettazione del rischio, forme di “gap” comunicativi all’interno dei gruppi proponenti al fine di favorire la creazione/definizione di un immaginario tecnologico che abbia anche una valenza politica e sociale, che apra all’inclusione di nuovi attori all’interno della coalizione agente di partenza e che spinga verso una maggiore accettabilità sociale (anche in termini economici e ambientali) delle tecnologie energetiche di riferimento ed della visione di cambiamento ad essi correlata. L’elaborazione teorica e l’osservazione sul campo rilevano aspetti di similarità, tutti i progetti rappresentano, infatti, dei laboratori sperimentali che vanno nella direzione di dimostrare se sia fattibile o meno la transizione da un sistema energetico basatosulla dipendenza da fonti di origine fossile ad un sistema fondato principalmente su fonti energetiche rinnovabili, capillarmente diffuse ed ambientalmente sostenibili, e tutti in tempi differenti hanno affrontato i medesimi problemi; ma mostrano anche profonde difformità che si esplicitano nella presenza di differenze culturali ed istituzionali, in differenti politiche pubbliche in campo energetico finalizzate alla stabilizzazione delle tecnologie sottese alla produzione di idrogeno ed al suo uso, a diverse modalità di attuazione e di implementazione dei processi e delle ottiche di cambiamento ad essi sottese, ma soprattutto nella profonda diversità nel cardine interpretativo (politicamente e socialmente rilevante) sotteso alla tecnologia in analisi. Rispetto alle osservazioni avanzate sui fattori socio culturali ed istituzionali del contesto ed all’analisi dei casi è ragionevole supporre che il problema, soprattutto per ciò che riguarda il caso nazionale, che fin dal suo incipit ha contemplato forme di partecipazione allargata, è rappresentato fondamentalmente dalla tendenza a leggere la tecnologia (per altro ancora solo evocata) come unico vettore di innovazione, senza tenere conto delle oggettive difficoltà (in termini di politiche pubbliche ed economiche) di tradurre la complessità delle tecnologie implicate nel progetto attraverso una visione condivisa all’interno della coalizione agente di riferimento da cui consegue una profonda difficoltà ad aprire il processo a forme di interessamento, prima, e di inclusione reale poi, con conseguenti resistenze sia a livello istituzionale che a livello degli stakeholders locali e della cittadinanza.en_US
dc.language.isoiten_US
dc.subjectFonti rinnovabili di energiaen_US
dc.titleEnergia politica : formula tecnologica idrogeno : vecchie e nuove visioni di cambiamento energeticoen_US
dc.typeThesisen_US


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