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Strumenti metodi per l'indagine e la ricostruzione tridimensionale di beni archeologici e culturali

dc.contributor.authorRuggiero, Carmela
dc.contributor.authorPagnotta, Leonardo
dc.contributor.authorMuzzupapa, Maurizio
dc.date.accessioned2016-03-01T08:55:51Z
dc.date.available2016-03-01T08:55:51Z
dc.date.issued2013-11-28
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/10955/787
dc.identifier.urihttp://dx.doi.org/10.13126/UNICAL.IT/DOTTORATI/787
dc.descriptionDottorato di Ricerca in Igegneria Meccanica Ciclo XXVI ,a.a. 2013en_US
dc.description.abstractIl lavoro di ricerca condotto in questi anni si è incentrato sulle problematiche di rilievo e visualizzazione digitale di Beni Archeologici e Culturali, a scopo di analisi diagnostico-conservativa, indagine storico-culturale e fruizione interattiva a diversi livelli. I risultati apportati in ambito scientifico spaziano dalle soluzioni proposte per la gestione di grandi volumi di dati 3D, restituiti dalla completezza del laser scanner TOF, al fine di ottenere una ricostruzione tridimensionale dettagliata e fruibile in modo interattivo attraverso vari sistemi, per ciò che ha riguardato il lavoro condotto su larga scala di rappresentazione geometrica, agli interventi proposti per la ricostruzione tridimensionale ad elevata accuratezza di superfici a varia complessità geometrica e superficiale, relativamente alle problematiche emerse su piccola scala. La ricerca condotta è stata prettamente applicata, sia per impiego sul campo che per attività di laboratorio, quindi si è resa primaria l’esigenza di individuare reali casi di studio che, riportando le problematiche individuate, permettessero di sperimentare l’impiego di soluzioni proposte. Per ogni caso affrontato, sono state ricercate tecniche hardware, strumenti software e procedure per l’ottimizzazione di ogni fase del processo e del risultato finale in termini di tempi, risorse e risultati. L’attività condotta nella rappresentazione su larga scala ha spaziato tra rilievi architetturali estesi ed isolati a rilievi di strutture nel loro contesto morfologico e nel territorio urbano circostante, incentrandosi sulle problematiche di gestione ed elaborazione di grandi quantità di dati metrici in fase di modellazione ed in fase di visualizzazione per ambienti di navigazione virtuale e interattiva attraverso installazioni multimediali ed applicazioni real-time tramite web. In particolare, nel lavoro di cui è oggetto la Chiesa di Santa Maria Nuova Odigitria (chiamata Patirion), localizzata su un’altura della Sila, i rilievi mediante laser scanner a tempo di volo hanno restituito i dati per l’estrazione di elaborati canonici da cui riportare una documentazione dello stato di conservazione del manufatto e, la loro integrazione con i dati fotogrammetrici, ha condotto a sviluppare una metodologia di ricostruzione che permettesse di realizzare un modello virtuale per la navigazione interattiva con un sistema stereoscopico di visualizzazione semi-immersivo Il progetto riguardante la ricostruzione 3D interattiva dell’area urbana intorno al Castello Ruffo di Scilla si è incentrato sull’integrazione di dati da scansione TOF con dati CAD ed informazioni planimetriche, per realizzare un modello che fosse geometricamente corretto e realistico nei dettagli, ed in cui l’integrazione di tecniche diverse permettesse di renderlo gestibile su applicazioni real-time, per onere computazionale, in modo da rispondere all’intento del progetto. Infatti, lo scopo è stato quello di realizzare un modello fruibile in tempo reale attraverso un ambiente di navigazione interattiva che permettesse di concretizzare un fine mirato, ovvero creare una comunicazione allargata delle risorse territoriali che abbia riscontro positivo su più fronti. Il prodotto sarà veicolato attraverso i canali di comunicazione più moderni, con l’intento principale di sviluppare un innovativo concetto di marketing territoriale basato su una diffusione del patrimonio culturale attraverso la ricostruzione virtuale del territorio e dell’ambiente storico-urbano calabrese, al fine di aumentare la competitività dell’intera filiera del sistema turistico. L’applicazione sarà fruibile grazie ad un plugin gratuito del browser. L’attività incentrata su casi studio appartenenti alla piccola scala di rappresentazione, ha posto l’interesse sulle problematiche di acquisizione legate ad aree geometriche parzialmente nascoste e sulla ricostruzione ad alto livello di dettaglio di oggetti a varia complessità superficiale. Oggetto di rilievo, nel caso di superfici non totalmente visibili per conformazione geometrica, è stato la mano destra del Bronzo “A” di Riace. Lo scopo del rilievo è stata l’analisi morfologica del volume interno alla mano attraverso una valutazione geometrica, per poter avvalorare ipotesi su uno stato originario del bene in cui, la rappresentazione realizzata attraverso la creazione di queste figure, si componeva anche di altri elementi. La ricaduta dell’indagine eseguita, attraverso il rilievo geometrico, è di valore storico-culturale. I dati geometrici, restituendo una morfologia dell’interno della mano, permettono di trarre deduzioni attraverso indicazioni di forme e quantificazione dei volumi, utili ad identificare l’oggetto originariamente impugnato. Questo dato è tra i passi di importanza fondamentale per l’individuazione dell’identità del Bronzo “A”. Tra tutte le attività svolte, l’acquisizione digitale di beni di gioielleria di piccola manifattura, è stata sicuramente pioneristica se si guarda allo stato dell’arte attualmente esistente. I gioielli hanno sempre accompagnato il percorso storico dell’uomo: parlano di culture e tradizioni, sono un’espressione di stato sociale, di costume, innovazione ed evoluzione di varie epoche. Farne oggetto di attenzione e proporre la loro conoscenza tramite i canali di comunicazione non prescinde oggi dalle acquisizioni digitali, così come la loro documentazione e salvaguardia nel tempo. La problematica associata al rilievo dell’arte orafa affrontata nell’attività sperimentale, prendendo in considerazione creazioni di varia manifattura per caratteristiche geometriche e superficiali, riguarda la difficoltà di rilevare, mediante tecniche aventi la precisione necessaria alla relativa scala di rappresentazione, creazioni in materiale metallico affette da riflessioni e costituite spesso da raffigurazioni artistiche di geometrie complesse. Il lavoro condotto ha permesso di fornire indicazioni sulle scelte tecniche, strumentali e procedurali in relazione all’individuazione di determinate specifiche che possono essere distintive nella caratterizzazione di un bene.en_US
dc.description.sponsorshipUniversità della Calabriaen_US
dc.language.isoiten_US
dc.relation.ispartofseriesING/IND-15;
dc.subjectIngegneria industrialeen_US
dc.subjectBeni culturalien_US
dc.subjectBeni archeologicien_US
dc.subjectMetodien_US
dc.subjectStrumentien_US
dc.titleStrumenti metodi per l'indagine e la ricostruzione tridimensionale di beni archeologici e culturalien_US
dc.typeThesisen_US


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