Please use this identifier to cite or link to this item: https://hdl.handle.net/10955/1757
Title: La interculturalidad en el pensamento latinoamericano y la creacion de los gobiernos comunales: el caso de la comunidad indigena de Cheran
Authors: Ventura, Alberto
Sanchez Chavez, Eduardo
Keywords: Interazione sociale
Interculturalità
Cosmovisione
Issue Date: 2018
Abstract: Affrontare il problema della filosofia interculturale nel pensiero latinoamericano serve come punto di appoggio per analizzare una difficoltà presentatasi fin dalla sua nascita, e si tratta della difficile convivenza tra culture e popoli diversi nel continente, poiché la stessa costituzione del pensiero latinoamericano manifesta un legame strutturale con la questione interculturale. I contributi e le riflessioni che l’interculturalità, e in particolare la filosofia interculturale, possono fornire per rispondere concretamente a questo problema, sono per condurre una serie di analisi sui principi e le condizioni in cui questa convivenza si realizza concretamente. Allo stesso tempo, l’analisi dei principali limiti e sfide della filosofia interculturale nell’attuale pensiero latinoamericano, ci consente di affrontare questioni come l’autonomia e la formazione dei Governi Comunali dei Popoli e delle Culture Originarie basate sulla loro saggezza, le loro conoscenze ed esperienze, molte di queste ancestrali. La sfida interculturale è proposta alla filosofia latinoamericana dalle sue origini, cioè non è un’istanza esterna ad essa, ma uno dei suoi ultimi risultati, ed è per questo motivo che è urgente cercare di assumerla, salvarla e promuoverla. Per svolgere questo compito, non possiamo ignorare il problematico contesto globale che non solo influenza e condiziona la convivenza e le relazioni tra i popoli e le culture, ma 2 aggredisce e distrugge le loro vite. L’imposizione di un sistema economico-politico e sociale neoliberale, la creazione di stati-nazione che omogeneizzano e distruggono la diversità culturale del territorio, la condizione storica di continuare ad essere condannati a subire le conseguenze del colonialismo senza fine sono alcuni dei problemi che ci siamo proposti di analizzare e criticare in modo generale per proporre, da altri contesti culturali non-occidentali, pratiche politiche, economiche e sociali che privilegino la vita di tutti gli esseri umani e che proteggano la natura, giacché questa non rappresenta solo la conditio sine qua non per la vita di tutte le culture ed i popoli del mondo, ma rappresenta anche simbolicamente, per molte culture non-occidentali, la madre di tutti noi. Gli strumenti di analisi e contributi filosofici di Raúl Fornet-Betancourt, Luis Villoro e Enrique Dussel, sono utili per capire la critica della filosofia interculturale latinoamericana che si è dedicata ad escludere e dare valore ai pensieri, le idee e le visioni del mondo dei Popoli e le Culture Originari del continente, contributi che possono aiutare nella creazione di relazioni e pratiche giuste, solidali e umanizzanti. La sfida lanciata dalla filosofia interculturale è stata accettata da questi autori, che mettono in discussione radicalmente la concezione attuale della filosofia della cultura e richiedono la stessa riconfigurazione della ricerca filosofica. L’accettazione della sfida interculturale richiede, fra le altre cose, affrontare queste premesse: distruggere il mito della modernità occidentalo-centrica, riscrivere la storia moderna con la partecipazione ed i diversi approcci storici di tutte le culture e popoli del mondo ed eliminare tutte le idee e le pratiche di discriminazioni, alienazione e dominazione che cercano di distruggere la participazione in un dialogo pacifico, giusto e dignitoso tra culture e popoli per contribuire a una riconfigurazione del nostro modo di pensare e riconoscere “l’altro”, non più come un “altro”, ma come parte di noi stessi. 3 Il lavoro si sviluppa partendo da un contesto concreto, com’è del resto la realtà latinoamericana e più specificamente dalla realtà messicana, che presenta una diversità culturale che è stata ignorata, violata e, in alcuni casi, quasi distrutta dai centri del potere politico, economico, sociale, scientifico e filosofico. Abbiamo avuto il bisogno di iniziare la nostra analisi affrontando il problema dell’identità, dell’originalità e dell’autenticità del pensiero latinoamericano, prima di affrontare il tema del pensiero dei popoli e delle culture originali, che non risponde a un pregiudizio, ma perché questo non viene alla luce fino a quando il pensiero latinoamericano non viene interrogato sulla sua autenticità e originalità da parte dell’Europa, e per questo che si pone la preoccupazione di cercare le fonti o le radici del pensiero latinoamericano. In questa ricerca di approfondimento sulle fonti del pensiero latinoamericano, che ci fa trovare faccia a faccia con la saggezza e il pensiero dei Popoli e le Culture Originali, che erano sempre state lì, incontrandosi e, nello stesso tempo, scontrandosi, con il pensiero latinoamericano. L’analisi degli incontri e disaccordi di questi due pensieri, ci permette di evidenziare l’importanza del “contesto” nell’origine delle idee, pensieri, epistemologie e cosmovisioni di popoli e delle culture, non solo dall’America Latina, ma dal mondo. Il contesto particolare, autentico e originale dell’America Latina è un fattore determinante nella creazione di qualsiasi conoscenza, pensiero o idea che il pensiero latinoamericano intenda universalizzare, poiché se il contesto viene a mancare, tutto rimarrà in una semplice illusione. Nell’analisi del contesto multiculturale messicano, affronteremo la questione della coesistenza e della relazione che detiene la comunità indigena di Cheran con il governo messicano, allo stesso modo analizzeremo come le loro idee, i pensieri, la saggezza e la visione del mondo determinano le loro pratiche ed i loro principi di buon governo. Lo Stato messicano 4 era costituito come un’entità omogenea, che in teorie diceva di rispettare la sua ricchezza culturale dando una certa autonomia alle culture e ai popoli che abitano il territorio, ma in pratica cercava di imporre un’unica idea di cultura come base ed essenza della loro identità. I popoli e le culture come Cherán hanno sempre richiesto, come giusto che sia, non solo un riconoscimento concreto e reale nella vita nazionale, ma anche la loro partecipazione al processo decisionale in un progetto di nazione multiculturale. Le richieste di queste culture e popoli non sono motivate ad ottenere potere politico, ma sono motivate dalla loro idea di “fare comunità”, come l’hanno sempre immaginata, e che riconfigura il senso umano della pratica politica e il loro sviluppo e concrezione nella formazione di un Stato plurale. L’esperienza di vita, e in particolare l’esperienza politica della Comunità P’urhépecha di San Francisco Cherán, che privilegia la vita comunitaria di tutti i suoi membri, è un esempio diretto della possibilità di elaborare una forma di coesistenza fondata sullo stesso valore autentico e originale della comunità umana. Le comunità indigene come la Comunità di Cherán chiedono il loro legittimo diritto all’autodeterminazione, alla giustizia culturale e alla partecipazione alla vita politica e democratica dello Stato. È necessario dire che molte comunità indigene dell’America Latina non cercano di chiudersi al mondo, ma cercano di vivere liberamente e con dignità senza subire alcuna pratica di imposizione, dominio e discriminazione. Il modo di affrontare la vita, come lo esprime la Comunità di Cherán, appoggiata sulla idea-guida di “fare comunità”, non rappresenta una posizione teorica, bensì un’esperienza di vita che viene creata e ricreata nella stessa vita quotidiana, e allo stesso tempo critica e dirige nuove relazioni umane basate sui principi e valori che sono prodotti in un processo orizzontale di insegnamento-apprendimento dialogico. La Comunità di Cherán non cerca di essere un esempio da seguire come dice uno dei suoi portavoce, ma cerca di ispirare l’umanità a prevenire le 5 pratiche che minacciano la vita umana e la natura. Ecco perché crediamo che nel contesto attuale sia importante fare un’analisi approfondita delle pratiche e delle esperienze politiche della Comunità di San Francisco Cherán, infatti dopo sette anni di esperienza autonomistica, i risultati sono molto significativi e rappresentativi per la vita, non solo della Comunità, ma dell’intera regione. Le condizioni nuove e le opportunità per queste popolazioni e per queste culture si stanno offrendo loro grazie all’instancabile lotta di altri indigeni che avevano una visione, quasi sciamanica: sembra che stia arrivando il tempo della riscossa e dell’effettiva partecipazione politica per le comunità indigene in America Latina.
Description: Dottorato di ricerca in Politica, cultura e sviluppo, XXIX ciclo
URI: http://hdl.handle.net/10955/1757
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