Effetti neuro-comportamentali del rame nei teleostei: ruolo dell'HSP90 e del sistema ORXergico
Creato da
Zizza, Merylin
Cerra, Maria Carmela
Canonaco, Marcello
Facciolo, Rosa Maria
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Dottorato di Ricerca in Biologia animle, Scuola di Dottorato “Life Sciences”, Ciclo XXV, a.a. 2011-2012; Tra i metalli, il rame (Cu2+), sebbene essenziale per il corretto metabolismo corporeo, può
risultare un potente agente tossico in grado di promuovere pericolosi eventi nocivi,
soprattutto nei pesci. Ad oggi, sono poche le informazioni sulla neurotossicità ramedipendente
e le risposte attivate per la difesa e riparazione da tale tossicità. Su questi
presupposti, nel presente lavoro sono stati investigati gli effetti del cloruro di rame
(CuCl2), a diverse concentrazioni e tempi di esposizione, sia a livello comportamentale che
neuronale nel teleosteo d’acqua dolce, Carassius carassius, e marino, Thalassoma pavo.
Da un punto di vista molecolare, l’attenzione è stata indirizzata alle variazioni
trascrizionali dell’Heat Shock Protein 90 (HSP90), chaperon con ruolo critico sia in
condizioni fisiologiche che di stress. Alla luce di recenti evidenze che propongono il
sistema orexinergico come cruciale nella coordinazione delle reazioni fisiologiche allo
stress, è stata valutata anche la capacità dell’orexina-A (ORX-A), somministrata ogni
giorno intraperitonealmente (10 ng/g peso corporeo) durante l’esposizione al Cu2+, di
modulare gli effetti neuro-comportamentali di tale metallo nei suddetti teleostei.
Il trattamento a breve termine (48h) con due concentrazioni di metallo, selezionate
mediante screening preliminari in Carassius carassius (1.45 mg/L e 0.30 mg/L CuCl2) e
Thalassoma pavo (1.07 mg/L e 0.25 mg/L CuCl2), ha causato evidenti alterazioni
comportamentali. In particolare, il feeding è risultato notevolmente (p<0.001; p<0.01)
ridotto, vs i controlli, in Carassius carassius e in Thalassoma pavo, rispettivamente. Nel
primo pesce, la concentrazione di 1.45 mg/L ha causato anche una moderata (p<0.05)
riduzione dello swimming, accompagnata da un simultaneo incremento del resting state. In
modo analogo, in Thalassoma pavo, la riduzione dello swimming durante l’esposizione alla
più bassa concentrazione, si è tradotta in un concomitante incremento del resting state. Nei
teleostei marini, esposti a 1.07 mg/L di metallo, l’assenza di effetti significativi sul rest era
dovuta alla comparsa di abnormal motor behaviors, caratterizzati da perdita di equilibrio e
movimenti repentini ed improvvisi. In Carassius carassius tali atteggiamenti insorgevano
solo moderatamente dopo 48h di esposizione alla alta concentrazione. Inoltre, durante
l’esposizione, entrambi i teleostei mostravano una considerevole tendenza a nuotare verso
la superficie (swimming towards surface). Accanto agli effetti sul comportamento, l’Amino
Cupric Silver Stain ha anche mostrato segni di neurodegenerazione a carico dei neuroni, soprattutto nel nucleo laterale del telencefalo dorsale (Dl) degli esemplari esposti alle alte
concentrazioni di contaminante. Parallelamente, l’ibridazione in situ ha fatto registrare
nell’encefalo di Thalassoma pavo, trattato con la concentrazione più alta, un’up-regulation
dell’HSP90 in differenti nuclei, come Dl (+87%). In Carassius carassius la risposta trascrizionale è stata invece meno evidente, con moderati incrementi dell’mRNA rinvenuti,
ad esempio, nella valvola del cervelletto (VCe; +31%), in seguito a trattamento con la più
alta concentrazione che causava anche moderate down-regulations a livello del telencefalo.
E’ stato interessante notare che molte delle alterazioni comportamentali venivano
ridotte dalla somministrazione di ORX-A, soprattutto a livello del feeding di entrambi i
teleostei. In Carassius carassius si è potuto osservare, inoltre, una riduzione degli
abnormal motor behaviors e dello swimming towards surface. Anche a livello
neurodegenerativo, l’ORX-A è stata in grado di prevenire i danni indotti dal Cu2+, come
nel Dl di Carassius carassius esposto alla più alta concentrazione. Dal punto di vista
molecolare, l’ORX-A ha prevenuto la down-regulation indotta dal metallo in Dl,
favorendo addirittura una moderata up-regulation del trascritto in TLo (+32%) di
Carassius carassius esposto a 1.45 mg/L di CuCl2, rispetto ai controlli. Anche in
Thalassoma pavo, il neuropeptide induceva una significativa up-regulation
dell’espressione di HSP90, come nel nucleo laterale del telencefalo ventrale (Vl; +92%)
durante esposizione alla concentrazione più bassa di CuCl2. Quando i pesci esposti al Cu2+
per 48h sono stati trasferiti in acqua priva di metallo, molti deficit neuro-comportamentali
erano, almeno parzialmente, ripristinati. Inoltre, quasi tutti i nuclei encefalici di entrambi i
teleostei, esposti alla più alta concentrazione, hanno mostrato incrementi significativi
dell’mRNA per l’HSP90, sia rispetto al precedente trattamento che ai controlli.
Alla luce dei dati ottenuti e in virtù del fatto che la bassa concentrazione aveva fatto
rinvenire alterazioni neuro-comportamentali più lievi, in alcuni casi recuperabili, è stato
interessante verificare gli effetti di questa stessa concentrazione in un trattamento cronico
(21 giorni). Nel corso di tale trattamento, il feeding di Carassius carassius era
drasticamente ridotto, rispetto ai controlli, a partire dal giorno 7 di esposizione mentre in
Thalassoma pavo la riduzione diveniva elevata al giorno 14. A livello encefalico, si
riscontrava una più estesa degenerazione che colpiva molti più campi neuronali, compreso
il nucleo diffuso del lobo inferiore (NDLI). Al contempo, il trattamento cronico era
responsabile di una generalizzata up-regulation dell’HSP90 in Thalassoma pavo e di un effetto trascrizionale sito-specifico in Carassius carassius. In quest’ultimo teleosteo,
infatti, si riportavano down-regulations nel telencefalo (~-30%) e in NDLI (-55%), ed upregulations
in TLo (+30%), VCe (+43%) e nel corpo del cervelletto (CCe; +52%). La
somministrazione di ORX-A al 21 giorno, sebbene causasse un’attenuazione degli effetti
del Cu2+ sul comportamento, non era però capace di ridurre i danni neuronali e, a livello
trascrizionale, non influenzava in modo efficiente l’espressione dell’HSP90 Nel complesso, i risultati di questo lavoro di Dottorato forniscono importanti evidenze
degli effetti neuro-comportamentali del Cu2+ in Carassius carassius e Thalassoma pavo,
sottolineando il coinvolgimento dell’HSP90 nei meccanismi di protezione e riparazione
innescati a livello encefalico. In aggiunta a ciò, per la prima volta, si suggerisce
l’implicazione del sistema ORXergico nell’attivazione di risposte adattative allo stress
indotto dal Cu2+, sia nei teleostei marini che d’acqua dolce; Università della CalabriaSoggetto
Anatomia comparata; citologia; Teleostei; Shock termico
Relazione
BIO/06;