Weakly-compressible SPH modeling of fluid-structure interaction problems
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Meringolo, Domenico Davide
Veltri, Paolo
Tomasicchio, Roberto G.
Aristodemo, Francesco
Marrone, Salvatore
Macchione, Francesco
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Dottorato in Scienza Ingegneristiche “Pitagora” Dottorato di Ricerca in Ingegneria Idraulica per l'Ambiente e il Territorio Ciclo XXVIII,a.a. 2015-2016; IRISULTATI scientifici presentati nella tesi di dottorato riguardano la modellazione
numerica, attraverso la tecnica lagrangiana SPH debolmente compressibile, di problemi
di interazione fluido-struttura. Diversi aspetti, sia di natura puramente modellistico
fisica che di natura ingegneristica ed applicativa, vengono investigati nella tesi.
Nello specifico, parte dei risultati presentati ha come primo obiettivo la validazione
del modello numerico, ottenuta attraverso diversi test preliminari: in primis la conservazione
della soluzione idrostatica in un serbatoio d’acqua, dopodiché diversi test dinamici
in cui viene presentata la conservazione dell’energia, dimostrando come l’energia
meccanica dissipata dal sistema venga esattamente trasformata in energia termica. Alcuni
aspetti legati all’ipotesi di debole compressibilità adottata alla base del modello
SPH considerato, riguardanti l’istantaneo accumulo di energia elastica durante impatti,
vengono già messi in luce in questa parte della tesi. I test dinamici svolti riguardano
dunque l’evoluzione nel tempo di una massa d’acqua di forma circolare sottoposta
ad un campo di forze centrale che periodicamente evolve in forme ellittiche, l’analisi
dell’evoluzione di diversi casi di dam-break e l’evoluzione nel tempo di un fenomeno
di tracimazione di un ostacolo orizzontale investito dal moto ondoso.
Uno degli argomenti centrali della tesi di dottorato riguarda l’analisi dell’interazione
di onde con strutture costiere come cassoni forati. I cassoni forati sono strutture marittime
ampiamente utilizzate nelle zone portuali con l’obiettivo di minimizzare dell’energia
riflessa del moto ondoso al fine di limitare oscillazioni di grande ampiezza dovute
alla sovrapposizione di onde incidenti e riflesse, garantendo quindi, durante le mareggiate,
condizioni di sicurezza per la navigazione. Suddette strutture sono state studiate,
fino ad ora, essenzialmente attraverso modelli approssimati ed analisi sperimentali,
mentre l’utilizzo di un modello numerico di dettaglio è stato raramente impiegato
per il loro dimensionamento. In questo contesto, il modello SPH è stato implementato
per studiarne nel dettaglio il comportamento idraulico e di stabilità strutturale. In
particolare, durante le analisi numeriche si è andati incontro a difficoltà sia di natura
computazionale che di natura modellistica nella loro simulazione. Una prima difficoltà
è consistita nella riproduzione numerica dei muri verticali forati che costituiscono
la parete frontale di queste strutture in quanto, essendo spesso caratterizzati da spessori sottili, rendono la simulazione computazionalmente onerosa nel contesto numerico
SPH. In questo contesto vengono introdotte le multi-node fixed ghost particles,
che consentono di poter utilizzare un numero totale di particelle pari ad (1=2)D, in cui
D è il numero di dimensioni spaziali del problema, il numero totale di particelle altrimenti
necessario. Nelle analisi effettuate relative a cassoni pienamente e parzialmente
forati, in cui D = 2, il risparmio in termini di tempo di calcolo è stato rispettivamente
del 79,5% e del 77.7 %.
Un altro aspetto modellistico cui si è andati incontro nella simulazione dei problemi
considerati è legato alla presenza di rumore nel campo di pressione ottenuto dalla
soluzione SPH, che porta in molti casi a risultati difficilmente utilizzabili ai fini ingegneristici.
Questo aspetto, che viene investigato in dettaglio nell’ultima parte del
lavoro di tesi, è legato alla componente acustica della soluzione fornita dai modelli
in cui il fluido è supposto essere debolmente compressibile. Nel tentativo di limitare
tali oscillazioni in alta frequenza del campo di pressione, negli ultimi anni diversi autori
hanno introdotto diversi termini diffusivi che agiscono all’interno dell’equazione
di continuità. In generale questi modelli possono essere raggruppati in due formulazioni:
la prima è costituita da termini che fanno riferimento alla formula di Morris;
la seconda, nota come -SPH differisce dalla prima essenzialmente per l’aggiunta di
gradienti renormalizzati del campo di densità. La prima famiglia di modelli è caratterizzata
dall’introduzione di errori numerici in prossimità della superficie libera ed,
inoltre, l’azione di “smoothing” deteriora la soluzione idrostatica nel tempo. In presenza
invece di impatti l’azione diffusiva svolta da questi modelli risulta essere efficace
nell’attenuazione di onde di shock non fisiche successive all’impatto. Il modello -
SPH, essendo invece un operatore più accurato, non introduce alcun errore vicino alla
superficie libera e conserva la soluzione idrostatica nel tempo. Nel caso invece di impatti,
questo modello risulta essere meno efficace nell’azione di attenuazione delle onde
di shock.
Al fine di avere un modello che conservi le proprietà del fluido quando questo è
caratterizzato da fenomeni di dinamica lenta e che agisca al meglio nel processo di
attenuazione delle onde di shock conseguenti a dinamiche di impatto, o veloci, viene
introdotto un modello diffusivo ibrido che permette di passare da una formulazione
all’altra, a seconda delle condizioni presenti nella massa fluida, grazie all’introduzione
di un parametro, , che attiva o disattiva i gradienti renormalizzati di densità.
La modellazione dei contorni solidi sottili ed i termini diffusivi ibridi presentati
vengono implementati per la simulazione numerica SPH dell’interazione onda-cassone
forato. I risultati analizzati riguardano sia l’aspetto di stabilità dell’opera, riguardante
in questo caso la valutazione delle pressioni dinamiche agenti sulle pareti della struttura,
sia l’aspetto idraulico, riguardante la valutazione dei coefficienti di riflessione. Per
quanto concerne le distribuzioni di pressione, i risultati numerici ottenuti dimostrano la presenza di cadute di pressione in prossimità dei fori della struttura legati all’effetto
Bernoulli. Questo risultato numerico richiede, ad ogni modo, una più profonda investigazione
dal punto di vista sperimentale, attraverso l’osservazione del comportamento
del campo di moto in prossimità dei fori della parete. Per quanto concerne invece le
analisi idrauliche, i coefficienti di riflessione sono stati valutati attraverso un metodo
classico, considerando diversi valori del rapporto tra la larghezza della camera di assorbimento
e la lunghezza d’onda.Nell’ultima parte del lavoro di tesi viene investigato il problema del rumore acustico
nelle soluzioni ottenute dal presente modello SPH (e che riguarda, in generale,
tutti i modelli debolmente compressibili) e viene presentata una procedura per il filtraggio
corretto di tale componente basata sulla trasformata wavelet. L’idea che sta alla
base della procedura di filtraggio presentata si basa sul fatto che la soluzione debolmente
compressibile può essere scritta, per piccoli valori del numero di Mach, come la
sovrapposizione di una soluzione incompressibile più una perturbazione acustica. Le
equazioni di Navier-Stokes debolmente compressibili vengono dunque analizzate mettendo
in evidenza la presenza di perturbazioni acustiche. Tale componente acustica è
risolta analiticamente per un caso circolare, per cui viene dimostrato come i modi di
vibrare ottenuti analiticamente corrispondano esattamente alle frequenze di vibrazione
ottenute dal segnale di pressione simulando lo stesso problema con SPH. L’analisi successiva
è effettuata considerando il problema della massa d’acqua sottoposta ad un
campo di forze centrale. In questo caso, si osserva come la procedura presentata attraverso
le wavelet consenta di filtrare correttamente la componente acustica, ottenendo
esattamente la soluzione analitica. Questo risultato, essendo infatti caratterizzato da
dinamiche non di impatto, è caratterizzato da un definito disaccoppiamento delle componenti
acustica ed incompressibile, facendo si che il processo di filtraggio consenta di
eliminare esattamente la componente acustica.
I casi analizzati successivamente riguardano invece dinamiche più complesse, in cui
avvengono impatti fluidi, caratterizzati quindi da singolarità nel campo di pressione. In
questi casi si osserva come, al crescere dell’impulsività del fenomeno, la componente
acustica ed incompressibile risultino sempre più accoppiate tra loro, per cui la procedura
di filtraggio inevitabilmente elimina insieme alla componente acustica anche parte
della soluzione incompressibile del problema, ovvero quella fisicamente basata. Tali
risultati vengono analizzati considerando un cuneo d’acqua che impatta su una parete
verticale e prendendo in esame un caso di sloshing in cui si osservano fenomeni di
frangimento delle onde.; Università della CalabriaSoggetto
Costruzioni idrauliche; Costruzioni marittime
Relazione
ICAR/02;